Una visione sostenibile
La sostenibilità sorge
laddove si crea un
equilibrio duraturo fra
interessi economici,
sociali ed ambientali.
Da diverso tempo la
nostra società è sempre
più orientata al raggiungimento
di obiettivi di
tipo ambientale. Questa
evoluzione che porta con sé molti effetti positivi,
può essere però anche oggetto di critica. La sostenibilità
si basa su un equilibrio fra interessi economici,
sociali ed ambientali e se una di queste
componenti tende a prevalere sulle altre si creano
degli scompensi che potrebbero compromettere
l’equilibrio raggiunto.
Al giorno d’oggi i consumatori che possono permettersi
prodotti di eccellenza non sono più una
ristretta nicchia e con il loro potere d’acquisto possono
esercitare una certa pressione sul mercato.
Questi consumatori si trovano spesso ai vertici
della nostra società e sono coloro che influenzano
l’opinione pubblica. Dalla parte opposta ci
sono però anche forti pressioni per incrementare
l’offerta di prodotti alimentari a basso prezzo.
Nonostante queste diverse esigenze si è creata
nell’opinione pubblica una certa omogeneità di
pensiero quando si fa riferimento alle aspettative
riguardanti l’agricoltura e al suo futuro sviluppo.
I principali obiettivi si basano sul miglioramento
della sicurezza e qualità dei prodotti di consumo
ma anche sulla sostenibilità ambientale dei metodi
di produzione.
Un’agricoltura sostenibile proiettata verso il futuro
deve essere in grado di produrre una plusvalenza
ambientale che si trasforma in guadagno monetario
e in beneficio per l’intera società.
Nel settore dell’agricoltura di montagna si è portata
avanti, non solo una politica improntata sulla
produzione di prodotti contadini di alta qualità ottenuti
con metodi a basso impatto ambientale che
rispettano la diversità colturale e la biodiversità
delle strutture ambientali, ma anche una politica
di sostenimento ai ricavi dei contadini ottenuti dalla
vendita di questi prodotti con incentivi pubblici
per prestazioni secondarie a servizio del contesto
socio-ambientale. Questo modello è accettato e
ha buone prospettive di sviluppo se non si perdono
di vista gli obiettivi di riduzione del tasso di
abbandono delle aziende e le politiche mirate ad
arginare lo spopolamento nelle aree montane che
naturalmente richiedono costanti investimenti nel
settore.
Anche in altri settori agricoli, quali ad esempio
quello frutticolo, sono state adottate politiche di
sviluppo sostenibile favorendo l’espansione delle
pratiche agricole integrate e dei metodi di produzione
biologica. La promozione della produzione
integrata si è affermata con discreto successo e
può essere presa in considerazione come esempio
di politica lungimirante. L’approccio pragmatico e
il continuo interscambio con il mondo della ricerca
sembrano rendere questo metodo di coltivazione
particolarmente adatto al contesto attuale.
Sta di fatto che una produzione frutticola a basso
prezzo che rispecchi le aspettative quantitative e
qualitative del mercato senza l’utilizzo di prodotti
fitosanitari di natura sintetica non è facilmente
praticabile dato che altri metodi alternativi di produzione
sono solitamente più dispendiosi. Sempre
più consumatori confermano la volontà di prediligere
prodotti ottenuti senza trattamenti fitosanitari.
Ciò non fa che confermare la necessità di politiche
orientate ad incentivare la collaborazione del
settore agricolo con quello della ricerca nonché ad
aumentare la credibilità riposta nella produzione
sostenibile che altrimenti rimarrebbe una realtà
meramente utopica.
Le prospettive a cui noi affidiamo la nostra agricoltura
sono indubbiamente legate al suo sviluppo
sostenibile. Una sostenibilità che garantisca un
compromesso duraturo fra interessi economici
sociali ed ambientali.
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Il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder |